Secondo uno studio australiano può portare a disturbi psicologici e comportamentali
Anche un paio di bicchieri a settimana di bevande alcoliche nelle prime fasi di gravidanza possono aggravare il rischio che il nascituro sviluppi depressione, ansia e altri disturbi psicologici e comportamentali. Lo indica uno studio dell'Università di Sydney, condotto su quasi 10 mila bambini di età fra nove e 11 anni, secondo cui l'esposizione a livelli di alcool anche bassi nell'utero conduce a più frequenti problemi comportamentali e psicologici, rispetto a bambini che non vi sono stati esposti. Lo studio, condotto dal Matilda Centre for Research in Mental Health and Substance Use dell'università stessa e pubblicato sull'American Journal of Psychiatry, è il più ampio finora condotto sull'uso di bassi livelli di alcool durante la gravidanza. Si è basato su interviste a madri e bambini, su esami cognitivi e risonanze magnetiche. E' emerrso che su 9719 bambini arruolati il 25,9% era stato esposto all'alcol nell'utero. I livelli di alcol rilevati nello studio andavano da zero bicchieri fino a 90 durante le 40 settimane di gravidanza, per la maggior parte consumati nelle prime sei-sette settimane, prima che donne sapessero di essere incinte. "Abbiamo stabilito evidenze chiare che anche un uso così ridotto di alcool in qualunque fase della gravidanza ha un impatto sulla prole", scrive l'autrice principale, la neuropsicologa Briana Lees. Un impatto sull'educazione, l'interazione sociale, comportamento e potenzialmente le esperienze con il sistema giudiziario, aggiunge.
fonte: American Journal of Psychiatry
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